Marta Wrubl si appassiona al disegno fin dalla prima infanzia.

Dopo la maturità classica si iscrive all’Accademia Ligustica di Belle Arti, dove frequenta il corso di pittura tenuto da Mario Chianese e Roberta Ferrarese, e il corso di incisione di Giannetto Fieschi.

Durante il percorso accademico la sua attenzione si focalizza via via sullo studio della figura umana, sul nudo e sul ritratto, anche sotto l’influenza degli artisti cui più si sente affine, fra cui Klimt, Schiele, Munch, Gericault, Degas, Bonnard.

Nei suoi primi lavori traspaiono i toni smorzati tipicamente liguri, caratteristici della pittura del maestro Chianese.

Nel 1995 espone per la prima volta nel centro Civico “Remigio Zena” di Genova. In questa occasione Emilia Marasco scrive:
“Il ritratto sembra essere il nucleo profondo del percorso formativo di Marta Wrubl. L’attenzione concentrata sul volto è ottenuta, a volte, mediante la scelta di un taglio che restringe lo spazio intorno al soggetto con un effetto quasi di avanzamento della figura rispetto al piano del quadro, che sollecita nell’osservatore una sensazione di “presenza”. La Wrubl ricerca il segno di questa presenza sul volto stesso, impegnandosi per una resa psicologica rivelata soprattutto dalla fisionomia, dalla peculiarità delle forme e dei colori del volto.”

L’anno seguente partecipa alla mostra collettiva “Nove proposte” presso la Galleria S. Bernardo di Genova.

Dal 1996 frequenta per tre anni l’Istituto per l’Arte ed il Restauro “Palazzo Spinelli” a Firenze, dove si specializza nel restauro di stampe e libri antichi. Durante il soggiorno fiorentino mossa dal personale entusiasmo visita i principali musei ed in particolare si sofferma sulla collezione ‘Alberto della Ragione’, sulla quale discuterà la tesi di Diploma Accademico.

Dal 2000 in poi, contemporaneamente all’attività di restauro, continua a dedicarsi alla pittura, sempre più interessata dalle problematiche del ritratto e dell’introspezione psicologica. Predilige come modelli bambini e adolescenti.

Nel 2006, espone al Palazzo del Principe di S.Sebastiano (Alessandria) e Roberto Baghino scrive di lei: “ Immersi in luci e ombre utilizzati sempre come narrazione, i suoi ritratti parlano di forza e disgregazione, di perdita e speranza, di bimbi dai muscoli adulti e di adulti dalle paure infantili. Ma sono gli occhi, soprattutto, a trattenere in questa danza dolorosa e leggera. La pittura di Marta Wrubl è una pittura dal tocco preciso e profondo.”

Nel gennaio del 2007 la sua prima mostra personale all'Art Club “Il Doge”. Germano Beringheli scrive sul secoloXIX : “(…) La sua figurazione assoluta potrebbe far pensare a Balthus ma, proprio dal punto di vista dello spirito con cui la giovane pittrice vede la realtà, la sua determinazione espressiva è visionaria e quindi, a differenza di quella del pittore parigino, non si alimenta di sensazioni erotiche o inquietanti. I suoi ritratti e i suoi nudi, persino quello di una bimba coricata su un canapè, sono naturalmente pudichi e semplicemente divengono il luogo, il “motivo”, come dicevano gli impressionisti, per fare della pittura. In questa direzione i “volti” o i “corpi” che la Wrubl dipinge attingono al sogno poetico come a una benefica ricreazione”.

Nell'ottobre del 2009 la sua seconda mostra personale presso la Sala Consiliare “Berto Ferrari” a Bogliasco (Genova).

Marta Wrubl - Laboratorio: Via Montesano 2/1a 16122 Genova - Italy
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